La nostra storia
A piccoli passi
Per esaltare la tipicità di ogni vitigno, oltre alla passione, serve la tecnica. La conduzione famigliare dà un volto e un nome ai vini, ma in cantina si portano i risultati del lavoro di squadra.
Per esaltare la tipicità di ogni vitigno, oltre alla passione, serve la tecnica. La conduzione famigliare dà un volto e un nome ai vini, ma in cantina si portano i risultati del lavoro di squadra.
La cantina Giavitto si innalza dai boschi e si profila massiccia contro il cielo. Scavata nella pietra, nel cuore roccioso della valle del Grivò, è un omaggio al territorio e alla tradizione. Una quinta teatrale sullo sfondo prealpino.
Prima dei vigneti e dei viticoltori, c’era la terra.
La pietra di queste colline si è formata da arenarie depositate dal mare. In principio, prima della pietrificazione, era una spiaggia di sabbia.
Le ondulazioni che segnano le lastre di pietra sono come le pagine di un libro: raccontano una storia lunga milioni di anni.
Le querce, i castagni, i carpini, le betulle e le roverelle popolano i boschi e proteggono le piccole radure di una valle abbracciata dalle colline.
Due antichi castelli dominano il paesaggio e, in silenzio, assistono alla nascita dell’azienda Giavitto.
Tutto ha inizio con un patto con il bosco. Oggi si contano undici vigneti e venti ettari distribuiti in quattro comuni dei Colli Orientali del Friuli.
Dentro la terra nasce una cantina a contatto con il bosco e la roccia.
I suoi spazi si sviluppano principalmente verso il basso, sottoterra, per non disturbare la verde natura circostante.
Un habitat naturale in cui i vini sono protetti e conservati dalla pietra.
In punta di piedi la modernità entra nel solco della tradizione. Migliora, senza stravolgere, un prodotto che racconta e rappresenta questi luoghi da secoli.